13 luglio, 2014

Inferno


In fondo ai rapporti sociali e ai rapporti familiari non c’è innocenza. (A. Moravia)

E’ difficile non considerare il mondo un inferno. Le relazioni umane sono infernali: rapporti sociali inautentici, aduggiati da secondi fini, ostilità latenti, insincerità, competizione; legami familiari sempre appesi ad un equilibrio precario.

Non si comprende per quale motivo continuiamo a cercare gli altri, se poi ne caviamo solo incomprensioni, dissapori, delusioni ed amarezze. Sbagliò Cesare Pavese ad uccidersi, perché non trovava una donna che lo amasse con sincerità e passione. L’amore vero è talmente raro che, se dovessero togliersi la vita tutti coloro che non sono ricambiati, il mondo sarebbe spopolato.

Esaminiamo: qui una persona lamentosa (avrà anche le sue buone ragioni per lagnarsi, ma...), là un arrogante, qui un violento, là un iracondo, qui un avaro, là un lubrico, qui un superbo, qua un invidioso... Sono uomini e donne, però, che si possono ancora sopportare, come Socrate tollerava le bizze della bisbetica consorte, Santippe.

Del tutto insoffribili sono, invece, due categorie di esseri “umani”: i superficiali e gli ipocriti. I primi sono quelli che parlano, parlano, parlano... senza mai dire niente. Sono vuoti pieni di nulla. Sono incapaci non solo di pensare, ma pure di provare sensazioni ed emozioni. Forse sono automi in sembianze più o meno umane. Sono simili a strumenti a corda, ma con una corda sola che, vibrando, produce sempre il medesimo suono.

La genia più detestabile è quella degli ipocriti: l’ipocrisia crea una terza natura, una maschera incollata tenacemente al volto. Eclissate non solo le qualità di creature viventi, ma pure le caratteristiche di esseri sociali, gli ipocriti sono una cosa sola con le loro viscose bugie ed i dolciastri infingimenti.

Quando ci troviamo al cospetto di un Tartufo, si rischia di essere avviluppati in una ragnatela appiccicosa. Purtroppo sono i simulatori ad occupare quasi tutti i posti di comando nella nostra schifosa e venefica società sicché il potere alla sopraffazione accoppia la più untuosa svenevolezza.

Non si ha requie nell’esistenza dilaniata da impegni, seccature, scadenze, problemi, preoccupazioni... Siamo ancora fortunati, se non si schianta su di noi una vera disgrazia. In ogni caso, la vita è un inferno, talora comodo e confortevole, ma pur sempre un inferno.

Non si ha requie: una volta l’uomo che cercava il silenzio e la quiete, poteva trovarla a contatto con una natura incontaminata, oggi...

Non si ha requie: la storia è una carneficina senza senso e solo per caso(?) siamo stati piazzati di qua dallo schermo televisivo dove le immagini di corpi sbudellati e di quartieri sventrati mantengono, nonostante la mediazione televisiva, l’atroce plasticità della morte, l'acre sentore del massacro.

Noi qui a chiederci – se non ci siamo del tutto assuefatti all’infernale “benessere” – il perché di tutto questo. Noi qui in questo spazioso appartamento, dotato di innumerevoli ammennicoli tecnologici rigorosamente wi-fi, con splendida vista panoramica sull’inferno.

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APOCALISSI ALIENE: il libro

La squola della Gelmini - di Antonio Marcianò - Gemme scolastiche da collezionare

10 commenti:

  1. Di tanto in tanto mi torna alla mente la frase di J.P.Sartre secondo cui ' l'Inferno sono gli altri'. Ma allora tale aforisma si ritorce contro se stesso nella misura in cui se gli altri rappresentano l'Inferno per me, allora anch'io rappresento la mia dose di Inferno per coloro che mi circondano.

    Risultato: solitudine ed incomunicabilità totali?

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    1. Per fortuna esistono le eccezioni, Paolo, quantunque siano più rare dell'iridio.

      Ciao

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  2. Cito l'abstract di questo libro che mi è capitato sotto gli occhi questa mattina:

    "Pochi giorni prima della sua morte, Steiner ci ha dato tre massime che, nella loro sostanza, ci dicono: dalla seconda metà del XIX secolo la scienza della natura e il suo braccio servente, la tecnologia, stanno discendendo sempre di più in una subnatura, e poiché questa scienza e questa tecnologia sono un frutto del pensare umano attuale, allora anche la natura umana è attirata in questa subnatura, in cui agiscono con potenza sempre maggiore le entità arimaniche. Allora, è assolutamente necessario - non è una scelta - è assolutamente necessario che ogni uomo si elevi di tanto in una sovranatura, almeno quanto la scienza e la tecnologia lo risucchiano nella subnatura. "

    http://www.aseq.it/dettagli-libro?libro=34041&titolo=Il%20Mistero%20del%20Graal-Parsifal%20e%20la%20Missione%20di%20Michele&autore=Iannarelli%20Mario

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    1. Pochi; Ron, anzi pochissimi resistono alle sirene della tecnofollia. La bellezza e la grazia sono tramontate e la loro rinascita non appartiene ad un futuro prossimo.

      Ciao

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  3. Ciao Zret

    Ti espongo il mio punto di riflessione:

    Se finiamo per concentrarsi sull'Inferno, dimenticheremo lentamente la luce dentro noi. Siamo nati in una realtà in cui il bene e il male sono parte della stessa medaglia. è così semplice esprimere il male quanto semplice è esprimere il bene, tramite piccoli o grandi gesti. è così semplice divenire carnefici come semplice divenire Equanimità e Amore. Da cosa dipende? Dipende da noi, da quanto ci facciamo influenzare dagli eventi esterni. La mente immagazzina tutto ciò che colpisce la nostra sensibilità ed elabora pensieri negativi o positivi in modo dipendente dal nostro stato d'animo attuale. (Non parlo tanto per letture tratte, ma ciò che sento al momento, mi pare che questa sia attualmente la verità che naviga dal mio sentire, dal mio sperimentare) Condizionamento mentale, desiderio, influenza degli eventi.. Noi siamo come un canale d'acqua che tutto accoglie ma non tutto sfocia nel mare.

    Gli Altri, ciò che è al di fuori di noi, che cos'è in fondo? Perchè siamo costretti a vedere da uno schermo le atrocità che vengono compiute dall'altra parte del globo? Perchè viviamo costantemente in un Hunger Games?
    Notare come il calcio sia diventato sempre più lo sport del sistema. Guarda caso svolto in Brasile. Uno schiaffo alla fame.
    Cosa siamo noi, noi individui, agli occhi di altri individui?
    Ognuno crea la sua Realtà.
    Il potere ci divide, ci differenzia.

    A presto :) in attesa di risposte,

    Buona giornata!

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    1. Quanto scrivi è ragionevole. E' indubbio che l'intenzione e la concentrazione NON creano la realtà, a differenza di quanto affermano new agers e pseudo-fisici quantistici, ma producono un clima, un filtro, un ambiente. Hai notato che, quando si è allegri, i colori sembrano più vividi, anche in una giornata grigia?

      Ecco il nocciolo: gli eventi. Sono gli eventi che credo proprio non possiamo controllare. Anche l'etimologia ci aiuta: dal latino ex venio, vengo da fuori. Gli accadimenti? Dal latino cado verso. Se si potessero almeno in parte dirigere gli avvenimenti, il mondo sarebbe migliore, ma chi ci può veramente riuscire tra noi? Non siamo né dei né demoni.

      Gli altri spinosi aspetti della questione sono stati da me aggrediti mille volte in molti articoli. Inutile dire che la mia aggressione ha portato più dubbi e domande che risposte.

      Ciao

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    2. A dirigere gli avvenimenti sono coloro che hanno il potere di farlo. Più hai potere e più hai capacità di dirigere più avvenimenti possibili. Tutto è gestito dal Potere. Fin da quando nasciamo, abbiamo capacità giuridica ma non abbiamo capacità di intendere e di volere, è un potere che si acquista (in base a legge giuridica) dopo una determinata età. Ma chi è davvero in grado di giudicare realmente se a 18 anni abbiamo la capacità di intendere e di volere? Solo lo Stato, che ha un potere maggiore sul singolo individuo e la massa. Chi ha il potere di dare il via alla costruzione di opere pubbliche? Solo lo Stato. E di dichiarare guerra e pace? Solo lo Stato, composto da pochi eletti nelle elitè che partecipano a loro volta ad altre cerchie ristrette fondate come sempre sul principio di gerarchia.

      Noi siamo spettatori di tali eventi.

      http://compressamente.blogspot.it/2014/07/italiani-schedati-dal-pentagono-con-la.html
      http://compressamente.blogspot.it/2014/07/caricamento-controllo-globale-in-corso.html

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    3. Però.. almeno ci è rimasta la scelta se essere succubi di tale sistema o elevare il proprio Sè Superiore:
      "Allora, è assolutamente necessario - non è una scelta - è assolutamente necessario che ogni uomo si elevi di tanto in una sovranatura, almeno quanto la scienza e la tecnologia lo risucchiano nella subnatura." Come riporta Ron le parole di Steiner

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  4. Per dirla con Godel, Dio, il destino, il libero arbitrio, la realtà, l'energia, la materia, lo spirito, l'universo, la vita, la morte... ossia tutto, sono questioni indecidibili.

    Succubi mai.

    Ciao

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  5. "Non si comprende per quale motivo continuiamo a cercare gli altri, se poi ne caviamo solo incomprensioni, dissapori, delusioni ed amarezze."

    Bene quindi, perché continuiamo a cercare gli altri?

    Perché non "si ha requie nell’esistenza dilaniata da impegni, seccature, scadenze, problemi, preoccupazioni..." Perché sembra quasi che una "forza" di qualche tipo, ci imponga questa tortura? Per la risposta ti rimando a un mio post (una citazione, è troppo lunga scriverla qui). http://diavoloubriaco.blogspot.it/2014/07/invisibile.html

    PS: Sono d'accordo con DOcean quando dice che tutto è gestito dal potere, ma credo si di grande utilità capire la Vera natura di questo "potere".

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