16 novembre, 2013

Il segreto degli Illuminati


Diego Marin ha recentemente pubblicato il saggio “Il segreto degli Illuminati”. L’autore è versatile: è un fisico, ma non disdegna discipline quali l’archeologia e la storia, materie in cui ci pare ferrato più di tanti sedicenti specialisti.

Prevengo un’obiezione: come è possibile che una casa editrice del sistema dia alle stampe un volume come questo che, pur non essendo rivoluzionario, è comunque una grossa pietra lanciata nello stagno del “sapere” accademico? La risposta è semplice: nei paesi “democratici” la censura si esercita in modo scaltro, lasciando filtrare qualche verità, con la certezza che un libro come quello scritto dal Dottor Marin resterà confinato nella nicchia dei lettori consapevoli... e sono pochi.

Peccato, perché il Nostro prosegue la sua indagine avviata con “Atlantidi”, un interessante contributo che non abbiamo recensito per carenza di tempo, con questa nuova fatica. E’ un’indagine che potremmo definire ipermetrope: Marin guarda lontano nel passato dell’umanità. Paradossalmente, però, tale approccio ci permette di vedere meglio il presente. Così si scopre che la Confraternita dell’Occhio onniveggente, sin dall’età protostorica, tiene le redini del pianeta. E’ una potenza politica ed economica che, attraverso la linea di sangue del Serpente rosso, mascherata sotto diversi nomi, è giunta fino a noi per portare a compimento il suo progetto, il Novus ordo seclorum.

Non è facile riassumere i contenuti del libro: tanti e tali sono gli spunti che spaziano dalla storia segreta alla glottologia, dall’antropologia all’economia. E’ proprio il capitolo sull’economia il più succoso (ed inquietante): se ne dovrebbe proporre la lettura nelle scuole superiori per mostrare il vero volto della finanza mondiale che trova il suo punto di svolta nella fondazione della Banca d’Inghilterra. Era il fatale 27 luglio del 1694. Gli stati si consegnarono nelle mani avide degli usurai. Il perverso sistema del signoraggio e della moneta-debito è alla base della crisi economica attuale, preludio di un’implosione generalizzata, ma le sue radici attecchiscono nelle epoche trascorse. Ezra Pound docet.

La tesi principale del saggio si sprigiona dall’investigazione circa il popolo noto come Hyksos: in urto con quanto sostenuto da altri studiosi, ad esempio Alessio De Angelis, Marin opina che gli Hyksos fossero indoeuropei. E’ opinione controversa, anche se documentata in maniera plausibile. Anche altre ricostruzioni abbisognano di verifiche e di approfondimenti. Soprattutto, mentre l’autore si ferma nel territorio storico-archeologico, per quanto eretico, siamo propensi a spostare la frontiera della ricerca per includere orizzonti ulteriori, persino metafisici.

Nonostante ciò, “Il segreto degli Illuminati” è un’utile esplorazione della realtà negata: ne affiorano il ruolo ed alcuni scopi della Setta, le connessioni genealogiche fra le stirpi dell’antico Egitto, le dinastie imperiali romane, i Carolingi, fino ai Romanov ed agli odierni governanti.

Marin si chiede se in questo quadro difficilissimo, ormai prossimi al crollo globale, si possa fare assegnamento sui superstiti della Fratellanza bianca. Ce lo chiediamo anche noi.

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10 commenti:

  1. Questo fisico niente sa e niente dice di ciò che avviene in cielo?

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    1. Purtroppo no, Corrado. So che intende scrivere un altro saggio in cui approfondire gli argomenti esaminati in questo libro. Vedremo se accennerà ad altre trame dei prepotenti. Possiamo sperarci?

      Ciao

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  2. Rimango sempre dell'idea che gli Hyksos, siano e sono indoeuropei, Hurriti settentrionali, anche se non ci sono degli addentellati con Mitanni e Ittiti; a mio parere leggendo molti documenti e libri, posso solo avanzare una piccola ipotesi ed accomunarli alla razza caucasica oltre i monti Zagros.

    Prevalentemente questo insieme di persone con una lingua caucasica, sia Hurriti che Uratiani e, conseguentemente anche gli Hyksos, conoscevano molto bene l'arte della guerra e dei metalli, forgiando le loro asce e spade e carri da battaglia, una vera rivoluzione industriale nell'Egitto dell'allora XVIII dinastia.

    Veri invasori guerrafondai, che ancora oggi si fregiano di questo epiteto nel popolo di Dio ...

    Ciao

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    1. Sì, Wlady, è una ricostruzione credibile. Pare proprio che i discendenti degli Hyksos siano coloro che oggi mirano a dominare il mondo, per conto degli...

      Ciao

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    2. Non ho scritto della nuova (ma sempre vetusta) città del Sole "Astana" perché ne abbiamo già parlato abbondantemente in passato; lì in quel posto, si sprecano i simboli degli illuminati massonici, Tra occhi che tutto vedono e piramidi, monoliti e tavole rotonde, si prendono le decisioni per il Novus ordo seclorum.

      Dalla parte opposta del mondo (Aeroporto di Denver), mettono bene in mostra i loro simboli scolpiti nella pietra, mentre orripilanti murale s preludono una fine infausta.

      Ciao

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    3. Come abbiamo avuto modo di osservare, originariamente certi simboli avevano un valore positivo, ma sette oscure se ne appropriarono e, distorcendoli o inserendoli in contesti tetri, ne hanno stravolto significato e scopi. Ecco allora l'orrido guazzabuglio di Astana e di Denver.

      Ciao

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  3. Non tutto quello che appare è, non tutto quello che è appare.

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    1. Stando a Paolo Gentili, che ha scritto un articolo sull'ultimo numero di X Times, l'attuale papa sarebbe una pedina del CFR nonché figura collegata alla Skull and bones.

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  4. Se gli ultimi papi - ad eccezione di GPI - erano iniziati alla Massoneria, che cosa dovremmo aspettarci se non quello cui stiamo assistendo? ( Non che i papi precedenti non appartenenti alle Logge fossero poi tanto migliori dei loro successori ). Un potere criminale che si trasforma a seconda delle circostanze ma che attualmente sta toccando il suo nadir.

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