26 novembre, 2009

V

Forma e significati si condensano nella V, lettera il cui disegno ricorda un vaso. E' il calice che accoglie il sangue della Vita, il Graal, delle tradizioni celtiche poi cristianizzate. E' vas electionis, ricettacolo della silente verità. Ancora, coppa colma di fuoco. La V è pure la corolla dei fiori pregni di rugiada fecondatrice, imbevuti di alma luce.

E' forse possibile distinguere le lettere, segni di un alfabeto stellare, in maschili e femminili: la V è femminile. La sua natura yin, passiva e ricettiva, è permeata di umidi rezzi, come quelli che si raccolgono nelle valli azzurre al crepuscolo. E' pure Virgo celeste, casta e provvida. E' voto, devozione, con i suoi bracci che si slargano verso la trascendenza. Il profilo della V si può arcuare a delineare una valva di conchiglia, simbolo di generazione.

La sua forma così tende a confondersi con quella dalla U: in latino i due suoni corrispondenti si scrivevano con lo stesso grafema. Anche il suono incerto, semivocalico, esprime una transizione, l'affioramento di un'eco dal nulla, come il vagito di un bimbo che è la voce di una nuova esistenza emersa dalle brume dell'ignoto.

E' il miracolo di una nota che, intrecciata in una ghirlanda, genera una melodia, ma è anche il suono che, fendendo il nulla, ne turba la quiete, a somiglianza di un sasso gettato sulla superficie immota di un lago. E' la vibrazione armoniosa e fluida che, allontanatasi dal Principio, si frantuma in accordi atonali, in schegge di ombre.

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7 commenti:

  1. Caro Zret, le tue riflessioni mi fanno tornare alla mente alcune considerazioni che un monaco sapiente quanto misconosciuto faceva, allorché si parlava del santo graal. Diceva che il graal può essere sia visto che ascoltato, in quanto vibrazione sacra, ed assomigliava ad una V prolungata, della durata breve ma dal tono profondo. Onda di forma, racchiudente suono originario? Come una conchiglia rilascia il suono del mare, in virtù della sua forma a spirale, cassa di risonanza cosmica.
    Angelo Ciccarella

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  2. LETTERA INTUITIVA la "V" cerco di dare la mia interpretazione, anche se meno poetica di quella di Zret, leggendo e documentandomi su questa lettera che si colloca al 22° posto dell'alfabeto, si può affermare che:

    "Positiva, riuscita, la lettera V equivale alla cifra 22, che denota un'intelligenza veramente superiore e porta al misticismo più elevato, all'ispirazione religiosa e alle rivelazioni divine, nasconde, però, anche gravi eventi e pericolosi influssi negativi.

    Facendo una analisi ed una ricerca sulle lettere dell'alfabeto si evince:
    "Le lettere dell'alfabeto si dividono in - cerebrali - emotive - intuitive - fisiche - e possono essere negative - positive o neutre.
    Come già sappiamo le lettere hanno una valenza numerica e usando le cifre corrispondenti si ottiene un risultato".

    In forma esoterica invece la ricerca ci dice:
    Ma anche le singole lettere che compongono il nostro nome sono molto importanti.

    "Esse sono lo specchio della nostra anima, cariche di energia nascosta, che ci infondono giorno dopo le loro caratteristiche. Quando con il battesimo ci viene imposto un nome, ne acquisiamo tutti i lati positivi e negativi che comporta, sia se lo consideriamo sotto un aspetto numerico, sia che ne separiamo lettera dopo lettera".

    wlady

    Ps: non potendo scrivere in corsivo ... Il virgolettato è ricerca.

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  3. Angelo, credo di aver letto il libro che citi, anni fa. Forse l'idea, sepolta nella memoria inconscia, è riaffiorata nella breve pagina.

    Le galassie come immense conchiglie da cui scaturiscono suoni?

    Wlady, il tuo contributo mi riporta alla mente la diatriba della Scolastica tra nominalisti e realisti. Credo che i realisti fossero più vicini al vero.

    Ciao e grazie.

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  4. Puoi considerare il grafema V non soltanto secondo il punto di vista yin ma anche secondo la prospettiva yan; tutto dipende da come lo guardi, se dall'alto o dal basso.

    La natura ricettiva di vaso o corolla si capovolge se lo consideri come una punta o un cuneo rivolto verso il basso. La lettera assume così un significato positivo, come di un qualcosa che tende alla penetrazione.
    Al limite,la si può vedere anche come la rappresentazione di una spina che penetra e così provoca dolore.

    A volte V è uguale a 'Vendetta', concetto caro al mondo classico e che ha invece assunto un'accezione dispregiativa nella nostra società tutta rabbuonita.

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  5. "Di ogni verità è vero anche il contrario", scrisse Hermann Hesse. Ora, se sfrondiamo tale aforisma degli aspetti relativistici, comprendiamo che le cose cambiano secondo le angolazioni.

    Ciao e grazie della pregevole postilla.

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  6. Caro Zret spero di stuzzicare il tuo vivace intelletto di ricercatore e le tue acute analisi artistiche proponendoti questo sito a mio avviso davvero ben fatto

    http://museohermetico.splinder.com/

    Forse lo conoscevi già?

    Un caro saluto

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  7. Grazie Timor, della segnalazione.

    A presto!

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