18 novembre, 2008

Nebbia

Che "intellettuali" del calibro di Umberto Ego si affannino a negare la cospirazione è normale: essi sono organici al sistema diabolico ed il loro compito è quello di negare l'evidenza e di intorbidare le acque, ricorrendo alla loro sterile, polverosa, soporifera erudizione.

Recentemente, però, altri autori che fino a ieri dedicavano studi a temi normalmente occultati, si sono uniti al coro gracchiante dei disinformatori di regime, affermando che l'insieme delle ricerche attinenti alle congiure è solo un'accozzaglia di sciocchezze [1]. Quando si troveranno con il portafoglio vuoto, il computer diventato un soprammobile, una bottiglia d'acqua che costerà più dell'oro, se la potranno prendere con le stelle come don Ferrante, non certo con i sinarchisti che, naturalmente, sono solo il parto di persone deliranti. Non esitano a definire U.F.O., scie chimiche... argomenti salottieri, oppure soggetti utili solo per dividere la popolazione in assertori della loro realtà ed in negatori. Costoro, ammesso che siano in buona fede, sono mossi in primo luogo da un atteggiamento snobistico: si sa, chemtrails e rapimenti "alieni" sono temi obsoleti, ormai sulla bocca di tutti. Disquisirne non è più à la page.

In verità, credo che costoro mirino a ridimensionare i problemi reali, agendo come famigerati scribacchini che si industriano ogni giorno per distogliere l'attenzione della gente dal collasso economico, ambientale e culturale del pianeta. Essi inoltre si adoperano per seminare discordia tra i ricercatori indipendenti e, più in generale, tra i lettori, (se solo conoscessero il contrappasso dantesco dei fomentatori di divisioni, forse non si impegnerebbero con tanto zelo in questa deprecabile attività), con le loro amorevoli minacce, le loro scalmanate riconciliazioni. Dopo aver negato ogni complotto, essi subito incorrono in una palese contraddizione, evocando la presenza di un malefico signore delle mosche, di fantomatiche entità che tutto sanno e controllano. Se non è riferimento alla cospirazione questo!

Sono casi da manuale, più che decisioni scaturite da crisi o, ancor meno, da una valutazione attenta e ponderata degli eventi e dei loro molteplici addentellati. Si tratta di persone che credono di evitare l'ineluttabile, rifugiandosi nel loro buen retiro, ma, a differenza di chi opera una scelta di disimpegno anche criticabile ma coerente, essi non osano recidere definitivamente i fili che li legano al passato. Costoro dunque scivolano nell''ambiguità che diviene presto ignavia: affermano, infatti, di non volersi schierare, come se schierarsi dalla parte della verità, della giustizia e del bello, fosse riprovevole. Nel contempo, però, con livore o con sussiego, continuano a sbeffeggiare i ricercatori, a disprezzare il loro operato, aggregandosi di fatto allla compagnia dei guitti.

E' gente tronfia e vuota, dalla mente annebbiata che, attraversando una nebbia densa, crede di poter guidare gli altri. Certo, questa genia può guidare il prossimo verso il baratro, verso l'inferno donde provengono e in cui ritorneranno.


[1] Senza dubbio, bisogna saper discernere: enorme è la mole di corbellerie che si leggono, ma molti libri ed articoli contengono degli spunti, dei frammenti di verità. Come i cercatori d'oro, gli studiosi usano il setaccio per separare la ghiaia ed i detriti dalle festuche e dalle pepite d'oro.



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6 commenti:

  1. sembra quasi che bisogna muoversi furtivamente per non incappare nei loro abbracci amichevoli...!!
    Domenica 6 dic a cagliari ci sarà un incontro… sul blog trovi gli ospiti e gli argomenti…
    che esca fuori la verità???
    grazie zret a presto

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  2. Ciao Olan, qualche verità dovrà prima o poi emergere e qualche disinformatore essere sbugiardato.

    Ciao!

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  3. Carissimo Zret apprezzo molto i tuoi articoli ed anche il modo in cui tratti spesso argomenti che meritano un approccio in multi-prospettiva per poter estrarre quanto meno dei punti con cui comprendere ciò che l'umanità ignora di se stessa e della sua storia, se mai una storia vi sia davvero stata. Credo non ci voglia tanto per comprendere che dietro le quinte degli eventi e delle conoscenze a noi divulgati si sono nascosti da millenni fatti e personaggi che hanno deliberatamente nascosto i tasselli più importanti per poter comprendere qualcosa di ciò che definiamo Verità, seppure credo che tale concetto è di per sè fuorviante. Neppure ciò che appare nella stanza da dove digitiamo i nostri posts al pc, è reale e neppure l'immagine residua di noi stessi lo è.
    Questa ragnatela di segreti che si intrecciano tra loro viene comunemente chiamata "cospirazione" o "complottismo" perchè a noi piace richiudere dentro etichette qualunque cosa e spesso dal momento in cui operiamo tale scelta limitiamo le nostre capacità investigative ed intuitive. Dunque fossilizzare l'indagine delle trame nascoste dietro una "dottrina" non giova a nulla, a mio modesto parere. Allo stesso tempo è comprensibile l'indignazione verso chi riteniamo responsabile di questi occultamenti che di per sè appaiono come evidenti meccanismi alla base delle sofferenze umane e non solo.
    Anche io sono immerso nello studio, nella ricerca di questa Rete. Allo stesso tempo credo che nel comunicare certi dati e certe rivelazioni bisogna porsi con uno spirito da investigatore che prende in esame tutte le ipotesi e cerca poi una convergenza tra esse senza tuttavia farne un "credo assolutista". In questo senso vorrei spezzare una lancia nei confronti di A.D cui il tuo articolo è chiaramente diretto. Anche in questo caso non mi ergo a difensore ad oltranza, non pongo A.D sul piedistallo, ne posso mettere la mano sul fuoco sulla sua buona fede, come su quella di qualunque altro, compresa la mia, consapevole come sono che ognuno di noi senza un costante lavoro di riconnessione con il proprio SE' può facilmente ingannarsi o essere ingannato e soprattutto continuare un'esistenza da robot biologico (con una finta personalità frutto di combinazioni neuro-sinaptiche che scambiamo per il nostro IO).
    Vi invito pertanto a leggere questo articolo di A.D del gennaio 2008 e cercare al meno di comprendere il suo modus operandi che a mio avviso va preso in considerazione in un campo come il nostro dove è facile mandare tutto all'aria lasciando infiltrare enormi panzane in uno studio serio e doveroso:

    http://www.nexusedizioni.it/apri/Argomenti/Anomalie-spaziali/PLANET-XYZ-di-Andrea-Doria/

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  4. Siamo in cammino, Joshua, e "non esiste una sola via per un raggiungere un così grande segreto". Siamo indagatori dell'illusione, essendo il "reale" illusorio. In che modo e perché, non so, ma è evidente che siamo apparenze in un universo di apparenze.

    Purché il percorso sia compiuto con fedeltà a noi stessi e con sincerità, non credo che dobbiamo temere niente.

    Ciao e grazie.

    RispondiElimina

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