18 dicembre, 2007

Etere o non etere? (prima parte)

Questo breve studio mira a stimolare un approccio investigativo sul tema dell'etere, lontano sia dall'ottusità della "scienza" accademica sia dal fanatismo settario e dogmatico di alcuni credenti nell'orgone. La domanda del titolo è retorica: l'etere, o comunque lo si voglia definire, esiste. Auspico che ricercatori seri studino sempre nuovi modi atti ad usufruire di questa energia per scopi, ad esempio, quali la riduzione degli effetti nocivi delle scie chimiche.

Gli antichi greci definivano etere un elemento che, secondo Aristotele, si sommava agli altri quattro già noti: il fuoco, l'acqua, la terra, l'aria. Questo elemento era l'essenza del mondo celeste, differente dalle quattro essenze (o elementi) di cui si riteneva composto il mondo terrestre: terra, aria, fuoco e acqua. Lo Stagirita credeva che l'etere fosse eterno, immutabile, senza peso e trasparente. Proprio per l'eternità e l'immutabilità dell'etere, il cosmo era un luogo perfetto, in contrapposizione alla Terra, luogo di cambiamento e di caducità.

Lo stesso concetto fu espresso alcuni secoli più tardi da Luca Pacioli, pensatore neoplatonico del XVI secolo, le cui idee coinvolgono anche le strutture matematiche e geometriche: secondo il Pacioli, infatti, il cielo, il quinto elemento, aveva la forma di un dodecaedro, solido perfetto.

Nel XVIII secolo, quando l'ipotesi più accreditata sulla natura della luce era quella corpuscolare di Newton, l’etere fu concepito come un mezzo elastico e trasparente, ipotizzato come supporto per la propagazione delle onde luminose e per la trasmissione a distanza di forze come quella gravitazionale. Nel secolo successivo, con l'affermarsi della teoria ondulatoria della luce, formulata da Young e Fresnel, l'esigenza di postulare un mezzo materiale per la loro diffusione diventò ancora più stringente.

L’ipotesi dell’etere cosmico fu abbandonata dopo l’esperienza di Michelson e Morley e soprattutto con l’elaborazione della teoria della relatività per opera di Albert Einstein.

Nonostante ciò, la nozione di etere continua ad essere considerata valida da studiosi, non solo eterodossi, sia perché assimilabile o, in qualche modo, correlata a concezioni tradizionali ed esoteriche (si pensi al prana ed al qi della cultura cinese), sia perché il concetto di vuoto assoluto è stato superato, grazie agli sviluppi della fisica quantistica. Infatti il vuoto non è vuoto. Questo fatto, estraneo ai paradigmi concettuali della fisica classica, è, invece, un dato incontrovertibile per la fisica quantistica. Infatti, se all’interno di un sistema, togliamo ogni particella ed ogni campo, rimane sempre un’energia di fondo, la cosiddetta energia (o fluttuazione) del “vuoto”, definita anche energia del punto zero. Questa energia, rilevata attraverso l’esperimento ideato dallo scienziato olandese Casimir, ancora non è ben conosciuta, ma sembra che rivesta un ruolo fondamentale sul piano cosmico e non solo. L'energia della fluttuazione del "vuoto" è quantizzata, ovvero non è distribuita in maniera continua, ma in quanti, pacchetti discreti. I quanti di energia hanno la possibilità di creare coppie di elettroni e positroni (le antiparticelle degli elettroni, quindi di carica positiva) che, dopo aver vissuto un’”esistenza” per tempi brevissimi, si annichiliscono a vicenda, riformando il quanto di energia che li aveva generati.

Sono numerosi i ricercatori che hanno introdotto nel loro sistema questo medium, sebbene a tale substantia abbiano assegnato nomi diversi: Mesmer lo chiamò fluido vitale; Reich lo definì orgone; Tesla e Todeschini etere; Kozyrev flusso temporale o campo di torsione.


Recentemente il fisico, cosmologo e scienziato dei sistemi, lo statunitense Paul La Violette, ha delineato un sistema denominato cinetica di subquantum. Secondo La Violette, per comprendere i rudimenti della fisica della creazione, basata sull'etere, l'invisibile substrato primordiale che riempie lo spazio e matrice delle particelle elementari, bisogna concepire l'universo come una realtà che emerge da un etere attivo e vitale, i cui componenti entrano ed escono continuamente dal nostro piano fisico, mentre si trasformano lungo la quarta dimensione. Tale flusso energetico è sintropico, in quanto generazione spontanea di ordine, con particelle che affiorano nello spazio "vuoto" da un onnipresente rumore subquantistico di energia.

Lo psicologo e studioso della scienza russa, David Wilcock, postula l'esistenza di un fluido iperdimensionale: la materia, infatti, possiede un campo di energia quantica nascosto. Altrimenti, l'idea che gli elettroni girino perpetuamente attorno al nucleo senza perdere energia è un paradosso. Come possono questi elettroni continuare a roteare senza dissipare energia? La risposta è la seguente: gli elettroni sono come una fiamma di candela. Essi prendono energia da una sorgente per restare "accesi". Nel caso della fiamma di candela, l'energia è costituita dalla cera e dall'ossigeno, mentre gli elettroni (come altre particelle) estraggono energia da un campo di energia quantica, che usiamo chiamare etere. Pochi concordano su come denominarlo, ma quasi tutti gli scienziati, anche quelli che seguono la linea ufficiale, stanno comprendendo che deve esistere.

Nota: le fonti dell'articolo saranno indicate in calce all'ultima parte.

13 commenti:

  1. Ciao zret, ci credi che ho appena finito un capitolo de "La scienza dell' Uno" che trattava appunto del vuoto quantico di Tesla?

    A breve un piccolo commento!

    Donnie.

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  2. Sincronismo junghiano, Donnie?
    Fammi sapere qualcosa del libro che stai leggendo.

    Ciao!

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  3. Sorprende la vastità di conoscenze ed esperienze e la profonda saggezza contenuta in questo saggio, scritto da uno scienziato che ha dedicato gran parte della sua vita alla riscoperta della verità sulla natura e sull'origine del mondo intero, uomo compreso, e sul suo ruolo in questo contesto chiamato "Infinito".

    In questo straordinaria sintesi di una vita dedicata alla ricerca, trovano spazio le scoperte scientifiche più avanzate insieme alla sapienza e alle verità contenute nelle allegorie delle favole, dei miti, nei dipinti, nei monumenti ecc…

    Purtroppo, nell'ambito della società, delle religioni e della scienza stessa, si sono instaurati, ormai da secoli, meccanismi di potere che, imponendo concetti di separazione e di sottomissione, ci hanno convinti di essere un prodotto della creazione, separati dal resto e nemici l'un l’altro.

    La luce visibile (il 5% del tutto) ha favorito questa interpretazione della realtà, per cui viviamo in un mondo dove "il più grande accoppa il più piccolo", mentre la verità è che tutto è Uno e noi siamo un'unica cosa col Tutto: siamo l'Osservatore e allo stesso tempo l'Osservato, siamo il Creatore e allo stesso tempo il Creato, apparteniamo all'Infinito e l'Infinito ci appartiene …

    Le conoscenze proposte in questo libro spaziano dalla fisica quantistica, all'astronomia, alla chimica, alla biologia, fino alla psicologia e al paranormale. Vittorio Marchi ci propone anche gli aspetti più importanti delle antiche conoscenze come l'alchimia, l'astrologia, la geometria sacra, la numerologia, lo gnosticismo, il significato degli archetipi, la magia in tutte le sue forme.

    Quest'opera straordinaria include anche una chiave di lettura dei nuovi governi mondiali e la ragione delle guerre. La Scienza dell'Uno riesce a offrirci un unico eccezionale connubio tra l'immensa conoscenza di Marchi filtrata attraverso il suo cuore e la sua saggezza: l'ingresso dell'amore, dello spirituale e del divino sono gli indispensabili complementi della scienza attuale e futura.

    Poi c'è un momento in cui lo Zero entra nello spazio-tempo.
    Diviene Uno e il Tutto diviene individuo.
    L'individuo è Uno come Uno è Dio

    Sincronismo junghiano? Se leggi gli ultimi commenti all' articolo "portali" scopri come mi è arrivato questo libro ;)

    Ciao!

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  4. Grazie Donnie, della recensione. Sto leggendo un libro simile e molto valido di Maria Caterina Feole, intitolato Dalla fisica dei quanti alla realt�. Questo saggio merita: se lo trovi, leggilo.

    Ciao!

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  5. Caro Zret alla domanda ti rispondo: ETERE! Secondo me esiste una forma di energia, qualcosa che spiega l'interconnessione fra ogni essere del cosmo. Sarebbe riduttivo non ammettere la possibilità di così tanta perfezione!

    Un caro saluto, lascio la parola ai veri conoscitori della scienza...

    Freenfo

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  6. Ciao Freenfo, concordo con te. Forse l'etere potrebbe coincidere con la materia-energia oscura, ma lascio la parola agli esperti.

    Ciao!

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  7. Dal sucitato libro:

    ".. Evidentemente indagando sull' etere con i suoi strumenti di trasmissione di potenza senza fili aveva scoperto che la capacità dell' etere di reagire e rispondere ad impulsi di varia natura fisica fosse la caratteristica di una "intelligenza" creativa che si celava dietro lo scenario di un universo solo apparentemente stupido, inerte e muto."

    Donnie

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  8. A tal proposito date un'occhiata a questo link http://www.tecnocino.it/articolo/il-suono-del-dna-la-musica-della-vita/6197/ non mi ricordo in quale post si diceva che l'universo praticamenta è musica.

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  9. Ciao Kyuzo, è un argomento che ho affrontato in Logos. A volte queste vibrazioni sono dissonanti.

    Ciao

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  10. Caro Zret,

    quanti scienziati e ricercatori stanno capendo che etere, orgone, prana, quanti.. etc. etc. non sono altro che la stessa Fonte..??

    Si stà studiando e ricercando "nel corpo del Padre del Tutto..", energia dinamica suprema inesauribile ed eterna.. noi ne facciamo parte ma non lo sappiamo.

    Come siamo piccoli e ciechi.. quante parole e libri su un concetto semplice e lampante, ma no.. noi ci dobbiamo complicare sempre la vita e la scoperta con fiumi di concetti e studi spesso difficili a comprendersi per la povera gente e quindi usati e compresi (male) solo dalla CASTA scie-me-ntifica.

    Peccato.. ma tutto viene alla luce da ora in poi..

    Il prossimo passo nell'agenda è sconvolgere le conoscenze attuali.. ma siete sicuri che sarà solo pura verità o solo una mezza menzogna..??

    Lo vedremo insieme.. spero.

    Salute e pace con Amore.

    #B O J S#

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  11. ciao a tutti,bello il post zret,ottimo anche i comments.
    bojs giusto quel che dici,propio cosi,siamo abbilissimi ha complicarci la vita ma,vero anche che c'è molto aiuto in tal senso.
    andiamo avanti comunque,essa è la giusta via,tra le tante altre.
    sono con voi in ogni modo.

    un caro abbraccio.anto-az

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  12. Gli ridarò un'occhiata, però alcune melodie, musiche, sinfonie (almeno per me) mi portano molto vicino allo stato in cui sono mentre medito. Ho sentito molte storie (una dal mio vecchio prof di fisica) di gente in coma che si ricordava di trovarsi in un luogo accogliente e in quel posto vi era una musica così "celestiale" che quando era il momento di riprendere coscienza della vita terrena non se ne volevano più andare.

    Ciao

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  13. "La casta scie-mentifica" si trincera dietro formule, matrici, equazioni, concetti astrusi per nascondere le verità, ad esempio, sull'energia definita etere.
    La strada è tracciata, ora occorre percorrerla, ma stiamo attenti agli effetti speciali sempre più mirabolanti, ma falsi.

    Ciao a tutti.

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