05 agosto, 2005

Il Gesù delle origini era un dio pagano?

L'interessante articolo riportato è un addentellato del testo "Mille e una ipotesi su Gesù".

Ai tempi di Cristo in tutto il bacino del Mediterraneo, dove si propagò per primo il cristianesimo delle origini, erano diffusi i misteri pagani, ovvero religioni dietro il cui cerimoniale pomposo e superficiale si celava una spiritualità esoterica.

Al cuore dei misteri c'erano miti concernenti la morte e la resurrezione di un semidio noto con molti nomi diversi. In Egitto era chiamato Osiride, in Grecia Dioniso, in Asia Minore Attis, in Siria Adonis, in Italia Bacco, in Persia Mithra.
Fondamentalmente tutti questi dei corrispondevano ad un solo essere mitico che, a detta dei filosofi del tempo e dei secoli a venire, raccontava una storia allegorica dell'esperienza spirituale umana. Ciascuna cultura poi ha arricchito il mito con particolari "locali" lasciando, però, invariato il racconto ed il messaggio "centrale", l'anatomia del mito.

Analizzando e confrontando la vita di Gesù, raccontata dai vangeli, si può verificare che possiede tutte le caratteristiche del racconto perenne tramandato dai miti citati in precedenza.

Nei racconti di Osiride-Dionisio (cioè in ogni mito precedentemente citato) si ritrovano questi ben noti passi "biografici" del Cristo:

- Osiride-Dionisio è Dio che si fa carne, il salvatore e "Figlio di Dio".
- Ha per padre Dio e per madre una vergine mortale.
- Nasce il 25 dicembre in una grotta o in un'umile stalla alla presenza di tre pastori.
- Offre ai propri seguaci la possibilità di una rinascita attraverso il rito del battesimo.
- Durante una cerimonia nuziale, trasforma miracolosamente l'acqua in vino.
- Entra trionfalmente in città a dorso di mulo, accolto da una folla che sventola foglie di palma in suo onore
- Muore in periodo pasquale, sacrificandosi per i peccati del mondo
- Dopo la morte scende agli inferi, ma il terzo giorno resuscita e ascende alla gloria dei cieli.
- I discepoli ne aspettano il ritorno nel Giorno del Giudizio in qualità di giudice.

La sua morte e la sua resurrezione sono celebrate con un pasto rituale a base di pane e vino, simboli del suo corpo e del suo sangue.
Queste sono solo alcune delle analogie tra miti pagani e la storia di Gesù. Sono così tante che quasi non rimane altro della "biografia" di Cristo.

Ma perché queste conoscenze non sono di pubblico dominio?

Ovviamente perché la chiesa romana primitiva fece tutto ciò che era in suo potere per impedirci di percepirle. Distrusse sistematicamente la letteratura sacra pagana in un brutale programma di sradicamento dei misteri. Anche se ai nostri occhi possono risultare soprendenti, agli occhi dei lettori del tempo tali somiglianze tra la nuova religione e gli antichi misteri dovevano risultare del tutto evidenti. I critici pagani del cristianesimo, infatti, come l'autore Celso, lamentavano che non fosse altro che un pallido riflesso delle loro antiche dottrine.

I primi padri della chiesa, come Giustino Martire, Tertulliano e Ireneo (tra i più tremendi insabbiatori della storia) erano ovviamente turbati e fecero appello alla "spudorata" pretesa che queste somiglianze fossero il risultato di una diabolica imitazione. Sì! Incredibilmente accusarono il diavolo di "plagio per anticipazione", cioè di aver copiato la storia di Gesù prima che questa accadesse!!!

Ma la somiglianza rimane.

Prima che avvenisse "l'insabbiamento", prima che la chiesa romana per ragioni politiche decidesse per l'"unica religione, l'unico dio" esistevano innumerevoli correnti del cristianesimo. La teologia ortodossa accettò poi la corrente letteralista, cancellando ogni altra fonte disponibile.
La più "pericolosa" perché considerata pagana era la corrente gnostica, i cui scritti furono ritrovati solo a partire dalla metà del 1700, ma pubblicati solo nel XIX secolo; l'ultimo importante ritrovamento di testi gnostici avvenne nel 1945 a Nag Hammadi.(...)

Gran parte delle antiche culture mediterranee fece propri i misteri tradizionali, adattandoli alle inclinazioni nazionali, forse allo stesso modo gli iniziati ai misteri ebraici ricrearono il potente simbolismo dei miti di Osiride e Dioniso in un proprio mito, di cui Gesù era l'eroe. Così forse la storia di Cristo non sarebbe affatto una biografia, ma una creazione intenzionale degli gnostici ebraici, finalizzata alla trasmissione di insegnamenti spirituali codificati. Come nei misteri pagani, l'iniziazione ai riti esoterici avrebbe rivelato il significato allegorico del mito.

Si può supporre che i non iniziati a tali misteri abbiano finito con il considerare erroneamente il mito di Gesù come un fatto storico, dando così origine al cristianesimo letterale. Forse solamente un pregiudizio culturale ci ha indotti a vedere nella storia di Gesù il culmine letterale dei suoi numerosi precursori mitici.

In fondo perché considerare Mithra e Dioniso solo miti e, invece, credere come fosse storia realmente accaduta il racconto di un dio nato da una vergine, che cammina sulle acque, trasforma l'acqua in vino e che dopo essere morto risorge?


Fonte: Faia 'na Bel | Pubblicato il 02/03/2005

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